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Yoga for readers: la pratica quasi militare con Chaturanga Dandasana

27 Marzo 2018

“Be’, certo che fare yoga alla fine non è un vero sport. Siete seduti, meditate, fate om giusto? Non è che facciate chissà quale fatica.”
Chi non hai mai fatto yoga tende a pensarla così e non si fa problemi ad esternare il proprio punto di vista quando parla con chi yoga lo pratica. A me viene sempre da sorridere quando sento queste frasi. Capita (spesso) che dopo lezione senta i muscoli potenziati e abbia preso coscienza di fibre che nemmeno pensavo di avere; sentirsi dire che nella pratica yoga il corpo non si usa, ha una certa ironia. Molte delle lezioni che seguo, per me, hanno quasi il ritmo di un allenamento militare. Nello specifico, la posizione che più mi ci fa pensare è quella di Chaturanga Dandasana.

 

Chaturangadandasana

 

Il nome è composto da chatur che significa “quattro”, anga “ramo” o “arto” e danda ovvero “bastone”. Le mani e i piedi sono i quattro arti che sostengono il corpo che sta rigido come un bastone e quindi questa asana può essere tradotta come “posizione del bastone a terra”.
Per entrare in posizione si parte da Adho Mukha Svanasana e poi si scende in Utthita Chaturanga Dandasana (la “posizione della panca”). Espirando lentamente si piegano le braccia a 90° e si abbassano il busto e le gambe fino a portarle a pochi centimetri da terra, mantenendole parallele al suolo.
È importante mantenere ben distanziate le scapole e tenere i gomiti vicino al busto. I palmi delle mani sono radicati a terra con le dita ben separate tra loro con il medio allineato al polso. Lo sguardo è fisso in avanti. Gomiti, spalle e bacino sono in linea.
Si può mantenere la posizione fino a che si riesce a bilanciare sforzo e rilassamento e poi, espirando, si scende a terra.
Chaturanga dandasana tonifica gli addominali, i glutei e i pettorali oltre che le spalle, le braccia e i polsi, sviluppando forza mentale e mobilità articolare.
Sconsigliata a chi soffre di tunnel carpale, a chi ha problematiche alle spalle, e a chi è in gravidanza vista l’eccessiva tensione che esercitano i muscoli addominali.
Richiama un’idea di controllo mentale e di concentrazione e praticarla ha un che di militare: sia questa posizione che quella della “panca” (in cui le braccia sono tese) ricordano le flessioni e gli esercizi che film e libri ci hanno abituato a vedere nella pratica dei soldati. Tenendo la posizione si possono leggere alcune pagine di Fanteria dello spazio, romanzo fantascientifico del 1959 di Robert Heinlein.

 

Sia per ragioni pratiche, sia per ragioni morali matematicamente verificabili, autorità e responsabilità devono essere uguali. Le democrazie erano instabili perché i loro cittadini non erano responsabili per il modo in cui esercitavano la loro responsabilità sovrana. Non si faceva niente per stabilire se un elettore era socialmente responsabile nella stessa misura dell’autorità che gli era consentito di esercitare. Noi, al contrario, non facciamo questione di età, colore, credo, nascita

, ricchezza, sesso o convinzione. Chiunque può guadagnarsi l’autorità sovrana grazie a un periodo di servizio militare normalmente breve e non eccessivamente arduo. Ma poiché il diritto di voto rappresenta un massimo in fatto di autorità umana, facciamo in modo di assicurarci che colui che lo esercita sia disposto ad accettare il massimo di responsabilità sociale. Chiediamo a chiunque desideri esercitare un controllo sopra lo Stato di mettere in palio la propria vita, e di perderla, se necessario, per salvare la vita dello Stato.

In un futuro imprecisato, la Terra si è aperta alle rotte e alle conquiste spaziali. Juan Rico, giovane benestante, contro il parere del padre decide di arruolarsi nell’esercito nella sezione della Fanteria dello Spazio per contribuire alla causa del suo pianeta. Sulla Terra il servizio militare non è obbligatorio, ma solo chi ha fatto la leva può esercitare i propri diritti civili e politici. Se sei pronto a dare la vita per il pianeta che ti ha messo al mondo, allora sarai anche in grado di esercitare con coscienza il tuo diritto di voto. Juan affronta quindi il suo addestramento, in un percorso di crescita che lo porterà a diventare un coraggioso e valente militare di carriera.
Nato originariamente come romanzo per ragazzi, Fanteria dello Spazio è un racconto di formazione. Juan, detto Johnny, inizia l’addestramento da ragazzo appena diciottenne e ne esce come uomo preparato e temprato. Molto meno violento e di combattimento di quanto il titolo e la trama possano lasciar intendere, la storia mostra una stretta connessione tra lo sviluppo del lato fisico e la preparazione psicologica e sociale che ogni soldato deve affrontare prima di poter essere mandato in battaglia. Molte delle sezioni dell’esercito richiedono test d’ingresso inerenti alle scienze, tutte plasmano la coscienza dell’individuo in modo che chi esce da lì sia un membro consapevole e responsabile della società. La preparazione fisica è sicuramente importante, ma lo è molto di più avere la mente lucida e allenata. La fantascienza qui si presta come scenario per un trattato filosofico e civile sulla responsabilità e l’esercizio del potere.
Il mero esercizio muscolare senza riflessione e lucidità mentale è in qualche modo incompleto. E non c’è nessuna posizione che, meglio di Chaturanga Dandasana, può farlo capire. E poi, quando si espira e si scende fino a toccare terra c’è la possibilità di girare la pagina del romanzo, tornare in posizione e continuare con la lettura dell’addestramento che si svolge in un futuro nemmeno troppo lontano lontano, come indicano i migliori film.


Giulia Pretta

Una mangiatrice di libri e di buon cibo. Un'indossatrice di classici e di dettagli vintage. Incarnante di ogni clichè.

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